Caricatura Marina e Davide

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Travel & Food

martedì 12 giugno 2012

Amsterdam e Utrecht: the green life!!


Toccata e fuga in Olanda! Tre giorni per ritrovare degli amici e conoscere uno stile di vita tutto da copiare.

L’aereo è appena atterrato a Bergamo e la mente è ancora un turbinio di immagini, ricordi ed emozioni….

Le immagini.
Biciclette: tante, tantissime di ogni genere e forma.
Moderne, con vernici cromate, forcelle ammortizzate e selle ergonomiche.
Colorate, gialle, rosa, verdi e rosse.
Personalizzate, con fiori e farfalle.
Vecchie, con i freni a bacchetta e una cassetta della frutta come cestino.
Per famiglie, con seggiolino singolo o con carrello per due bambini.
Tutti vanno in bici, i ragazzini con lo zaino per la scuola, gli studenti universitari con la cartella tracolla, i professionisti in giacca e cravatta e gli anziani con la borsa della spesa.
Penso a come sarebbe bello svegliarsi al mattino, inforcare la bicicletta e pedalare verso il lavoro, con il vento che ti accarezza la faccia e ti scompiglia un po’ i capelli...



Le case: tutte in fila, una vicina all’altra.
Proprio come la mia immaginazione le aveva disegnate…affacciate su piccole vie o sul canale, alte, strette, con mattoni rossi che corrono fino al tetto e sulla facciata grandi finestre bianche, senza tende...
Le barche: lunghe, cabinate, in legno e tutte silenziose!
Quelle per i turisti, che percorrono i canali per assaporare la città da un altro punto di vista, quelle adibite a bar e ristorante, con  tavolini e  sedie di vimini e quelle trasformate in case, con fiori e tendine, di chi ha deciso di vivere in modo alternativo.

Van Gogh: giallo, blu e rosso!
Perdersi all’interno del museo a lui dedicato è un’esperienza unica. L’evoluzione nell’uso dei colori e delle tecniche di pittura seguono passo passo il percorso formativo e psicologico del pittore, fino alla sua tragica e solitaria conclusione.
E poi come se non bastasse Gauguin, Seurat, Manet,  Monet, Pissarro e infine il mio preferito:Toulouse-Lautrec.

Le macchine: ecologiche ovviamente!
Auto elettriche, con appositi parcheggi per ricaricarle... un sogno per noi italiani…

E poi importantissimi: I ricordi.
Un amico, Jeroen, e la sua famiglia, Inez e Thessel.
Ci accolgono con allegria nella loro splendida casa, con grandi finestre che si affacciano sul canale.
Passa una chiatta, per la raccolta differenziata. In silenzio. Così diverso e lontano dal nostro Paese...
Risate, un magnum di prosecco e un’ottima cena. Tutti parlano italiano, per farci sentire a nostro agio... io mi sento a casa.

Infine, indimenticabili: Le emozioni.
Un concerto alla Concertgebouw di Amsterdam: Sibelius e Beethoven!
Una splendida sala, un’acustica perfetta.
Il silenzio del pubblico in attesa, il direttore d’orchestra che “balla” con le mani e agita la sua bacchetta.
La grazia degli archetti di viole e violini che si librano ritmicamente nell’aria, i fiati che ondeggiano, il suono grave dei contrabbassi e la potenza dei timpani.
Tutto è armonia. Un’insieme magico di suoni e movimenti.
E nell’orchestra una viola, Odile, e un clarinetto, Leon, che hanno un suono amico, e che rendono questa seducente sinfonia ancora più speciale.



Pochi giorni sono bastati per far breccia nel nostro cuore, un Paese civile, progressista e cosmopolita, ma anche ospitale e generoso.
Abbiamo molto da imparare...

Da non perdere: un concerto alla Concertgebouw

Cosa mangiare: aringhe crude appena pescate



Curiosità: Chi ha visitato Amsterdam, avrà notato che le case del centro pendono in avanti. La spiegazione è piuttosto curiosa.
Nel passato si pagava una tassa in proporzione alla larghezza della facciata, ed è per questo motivo che gli olandesi iniziarono a costruirle strette e alte. All’interno però, le scale erano molto ripide e tutto ciò rendeva praticamente impossibile i traslochi. La soluzione fu trovata fissando una carrucola sul tetto per far entrare o uscire dalla finestra mobili e oggetti ingombranti. L’inclinazione della casa in avanti era per non rovinare la facciata durante le manovre con la carrucola.

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