Caricatura Marina e Davide

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Travel & Food

giovedì 28 marzo 2013

Venezia: La Serenissima



“…Venezia è una città così straordinaria che non è possibile farsene un’idea senza averla vista. Non bastano carte, piantine, modelli, descrizioni: bisogna proprio vederla. Tutte le città del mondo sono più o meno simili fra loro: Venezia non è simile ad alcun'altra". 
Carlo Goldoni
E’ così.
Puoi immaginare, fantasticare, leggere e studiare Venezia, ma solo quando vi arriverai riuscirai a capire qual è la sua vera anima.
E succederà che l’amerai o l’odierai, per tutti questi motivi…
Una città senza auto, bici e qualsiasi mezzo di trasporto su ruote. Ci si sposta a piedi, in gondola o col vaporetto, versione romantica della metropolitana.
Camminare tra calle, campi, campielli e fondamente, perdendosi tra vicoli stretti e bui, con l’inconscia consapevolezza che comunque ritroverai la tua strada.
417 ponti: di legno, di pietra e di ferro, collegamenti vitali in una città che vive sull’acqua sorretta da palafitte di legno.


Sostare in un bacaro, vero custode della tradizione culinaria veneziana, bevendo un cicheto e ritrovando antichi sapori.
Il lieve e lento dondolare delle gondole nell’acqua salmastra del Canale , tutte in fila, ordinate.
Aspettare in mezzo a Piazza San  Marco il rintocco della campana, battuta armoniosamente dai due mori bronzei dalla cima della torre dell’orologio.
I cavalli con gli zoccoli alzati che sorvegliano attenti l’entrata della Basilica, giunti dall’esotica Costantinopoli e pronti a cavalcare verso Oriente.
Respirare storia e arte insieme a Tiziano, al Tintoretto e a Giovanni Bellini.
Ripercorrere le fantastiche avventure dei viaggi di Marco Polo e quelle sentimentali di Casanova.
Immaginare il ruggito del Leone alato, patrono della città, simbolo di pace se il libro sotto la sua zampa è aperto, di guerra se chiuso.
E infine attraversare la laguna per scoprire storie e  leggende delle sue isole: Murano fuoco e sabbia, Burano arcobaleno di case e laggiù in fondo Torcello e l’irreale silenzio.
Venezia è tutto questo e molto altro ancora.
Una città che ci ricorda di appartenere a una terra grandiosa, e che in questo presente sempre più grigio, ci fa ancora essere orgogliosi della nostra Italia.

«…quale Città unico albergo ai giorni nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio dei buoni e solo porto a cui, sbattute per ogni dove dalla tirannia e dalla guerra, possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre tranquilla la vita: Città ricca d'oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra saldi marmi fondata ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile e, meglio che dal mare ond'è cinta, dalla prudente sapienza de' figli suoi munita e fatta sicura » Francesco Petrarca

Il libro da portare:  Venezia nelle grandi pagine della letteratura” 
                                          di Riccardo Calimani e Giorgio Orsoni
Curiosità: Una delle più famose leggende di Burano narra che un pescatore, durante un'uscita in mare verso l'oriente, venne tentato dal canto delle sirene. La regina dei flutti, affascinata dalla fedeltà del ragazzo gli donò una corona di schiuma per la sua promessa sposa. Il giorno delle nozze la ragazza fu ammirata e invidiata da tutte le giovani dell'isola, che cercarono di imitare il merletto del suo velo utilizzando ago e filo sempre più sottile, sperando di creare un ricamo più bello per il loro abito da sposa.

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