Palazzo Ducale |
Nel 2008 entrambe le città sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, un riconoscimento molto importante, che viene assegnato a siti di particolare valore dal punto di vista culturale o naturale.
L'Italia, neanche a dirlo, detiene il primato per il maggior numero di luoghi inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità, in tutto sono ben 49!
E' stato istituito un Comitato che ha stabilito dieci criteri, per poter accedere a questa prestigiosa lista di eccellenze è necessario soddisfarne almeno uno.
- rappresentare un capolavoro del genio creativo umano
- testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico
- apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà
- offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana
- essere un esempio eminente dell'interazione umana con l'ambiente
- essere direttamente associato a avvenimenti legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale
- rappresentare dei fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale
- essere uno degli esempi rappresentativi di grandi epoche storiche a testimonianza della vita o dei processi geologici
- essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso nell'evoluzione dell'ecosistema
- contenere gli habitat naturali più rappresentativi e più importanti per la conservazione delle biodiversità, compresi gli spazi minacciati aventi un particolare valore universale eccezionale dal punto di vista della scienza e della conservazione.
Noi le abbiamo visitate in bicicletta e si è rivelata da subito la scelta giusta.
Partiamo da Sabbioneta.
Le origini della città risalgono intorno alla metà del 1500 quando, Vespasiano Gonzaga, la immaginò e poi progettò secondo i principi umanistici della città ideale.
In realtà divenne poi una vera e propria fortezza, e ancora oggi è circondata da una cinta muraria a pianta stellare in ottime condizioni.
In sella alle nostre bici troviamo, senza difficoltà, l'Ufficio del Turismo, che si trova all'interno del Palazzo Giardino, luogo in cui Vespasiano amava ritirarsi dagli impegni di governo per leggere e studiare.
Il Palazzo, la Galleria e il Giardino, si trovano in Piazza d'Armi, che anticamente era il fulcro della vita privata di Vespasiano, e proprio al centro della piazza si erge la statua di Atena, che indicava il centro ideale della città.
Chiesa di Santa Maria Assunta |
Partiamo alla scoperta di Sabbioneta senza un itinerario stabilito, girando per le stradine poco trafficate e davvero adatte alla bici, e arriviamo in Piazza Ducale, un tempo dedicata al mercato e alla vita pubblica.
La piazza è circondata da edifici bellissimi, primo fra tutti Palazzo Ducale, sede degli impegni politici e di rappresentanza dei Gonzaga, poi Palazzo della Ragione, abitazione del vicario generale e infine la Chiesa di Santa Maria Assunta, con la pregevole facciata di marmo bianco e rosa, oggi duomo della città.
Tra le due piazze troviamo anche il Teatro all'Antica, la cui iscrizione sopra l'ingresso, la dice lunga sull'intenzione di Vespasiano di ricreare una piccola Roma sull'Oglio: "ROMA QVANTA FVIT IPSA RVINA DOCET" ( Le stesse rovine insegnano quanto grande Roma fu).
Chiesa di San Rocco |
Qui leggiamo una curiosità che non conoscevamo; il Tempio venne realizzato nella parte superiore dello stabile per rispettare il precetto secondo il quale tutte le sinagoghe devono trovarsi sotto la volta celeste e non devono avere nulla al di sopra se non il cielo.
Bellissimo precetto...
Troviamo la Chiesa della Beata Vergine Incoronata, dove volle essere sepolto Vespasiano e dove, nel 1988, durante i lavori di risanamento della pavimentazione, furono ritrovati la tomba e lo scheletro del duca di Sabbioneta, con ancora indosso un piccolo ciondolo, il "Toson d'oro", l'ordine cavalleresco più prestigioso del Rinascimento.
Proseguiamo il nostro giro, meravigliati di tutti questi tesori racchiusi in così pochi isolati, accompagnati da una piacevole giornata di sole primaverile, che forse fa sembrare tutto ancora più bello.
Arriviamo a Porta Vittoria, il più antico dei due ingressi alla città, fu per tutto il periodo gonzaghesco il principale accesso e fu proprio Vespasiano a chiamarla così, in segno di buon auspicio.
Il fatto che in questa nostra vacanza ci accompagni una splendida bambina di 5 anni che si chiama Vittoria è pertanto un ottimo auspicio!
Un'ultima pedalata intorno agli argini che circondano le mura e torniamo al punto di partenza, Piazza d'Armi, dove, imitando il Duca, approfittiamo del bellissimo giardino per riposarci un po'.
All'Ufficio turistico, abbiamo scoperto che è stata inaugurata la Ciclovia Mantova-Sabbioneta, un percorso ciclabile che collega le due città.
E' un itinerario promiscuo, per bici e auto, che si snoda per 47 chilometri, su strade per lo più pianeggianti e a basso traffico, che permette di conoscere da vicino le bellezze del paesaggio caratteristico del Parco Oglio Sud, tra vigneti, frutteti ed immensi campi coltivati.
Ci ripromettiamo di tornare per percorrere la Ciclovia e per scoprire tutti i paesi e i borghi che si incontrano durante il tragitto, per questa volta ci accontentiamo e ci spostiamo verso Mantova, la nostra seconda tappa.
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