Caricatura Marina e Davide

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Travel & Food

sabato 6 dicembre 2014

Pastiglie Leone: caramelle e cioccolato!




"Alla fine, Charlie Bucket aveva ottenuto una fabbricata di cioccolato. Ma Willy aveva ottenuto una cosa anche migliore: una famiglia. E una cosa era assolutamente certa: la vita non era mai stata più dolce."

(Umpa Lumpa)

Alzi la mano chi non ha mai desiderato sostituire Charlie e visitare la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.

A noi è successo qualcosa di molto simile, siamo stati da Pastiglie Leone...


Ad accoglierci non c'era Willy, ma la famiglia Monero: Daniela e il suo papà, il Ragioniere (Guido).


Dal 1934 la famiglia ha rilevato l'azienda, e, giorno dopo giorno, con  passione e dedizione. porta avanti la produzione delle famose caramelle.

Daniela ci racconta che tutto nasce nel 1857, ad Alba, nella confetteria di Luigi Leone, che visto il successo delle sue caramelle, ben presto trasferisce la sua attività a Torino, così da poter soddisfare anche la Real Casa, da sempre "fan" delle colorate e zuccherose pastiglie.

Il Ragioniere, con vero accento piemontese, ci spiega come la sua mamma, nel 1934 rilevò l'azienda di Leone. 



Le sue parole e i suoi racconti ci affascinano e restiamo incantati mentre ci racconta di Gisella Balla Monero, una donna intraprendente, illuminata e con un grande spirito imprenditoriale.

Impiegata presso la Doria Biscuits, nel tempo libero comprava i biscotti con lo sconto da dipendente e li vendeva ai negozietti che non potevano permettersi di acquistare grandi quantità di prodotti.


La sua intraprendenza e il suo impegno verranno però premiati, perché Gisella riuscirà ad aprire una sua attività di distribuzione: La Vittoria, così chiamata in onore della Grande Guerra vinta pochi anni prima.

Diventa distributrice proprio delle caramelle Leone, e grazie a una buona dose di tenacia e competenza, nel 1934 rileva l'attività e trasforma il nome in Pastiglie Leone.


Gisella è stata una delle prime imprenditrici in Italia, e sono proprio le persone come lei che hanno rivendicato il valore delle donne, con i fatti e non con le parole!

La storia della famiglia lascia il posto al presente, ed equipaggiati con tuta, sovra scarpe e cuffietta, partiamo alla scoperta della produzione.



Daniela ci spiega che al mondo esistono solo più tre aziende che producono questo tipo di caramelle, loro però sono gli unici a farle in un formato così piccolo e soprattutto in così tanti gusti, ad oggi più di 40! 

Inoltre, per tutti i prodotti, gli unici addensati utilizzati sono di origine vegetale, la gomma arabica dal Sudan e la gomma dragante dell' Anatolia, e anche i coloranti hanno origini naturali.

Inutile dire che durante la nostra visita abbiamo assaggiato tutto: fondant, gommose e le classiche goccioline di rosolio, o meglio, "lacrime d'amore" come le chiamano qui.



Le sorprese non sono finite, perché il nostro giro continua nella Fabbrica di cioccolato.

Il Ragioniere, dopo aver ritrovato in giro per l'Europa le macchine originali che all'inizio del Novecento producevano il cioccolato a Torino, ha realizzato il suo sogno, cioè quello di produrre un cioccolato di sopraffina qualità seguendo l'antica ricetta del '700.


Qui non si usano semilavorati, qui si parte dalle fave di cacao, selezionate tra le più pregiate varietà, e si utilizzano ingredienti di alta qualità come la vaniglia messicana, lo zucchero grezzo di canna e le nocciole del Piemonte.

La lavorazione è lunghissima, dopo le prime fasi il cioccolato viene messo in una macchina chiamata Conca Piana, che culla il cioccolato, come una mamma fa con il suo bambino, per 60 ore.

Si respira aria di tradizione a Pastiglie Leone...


Non vorremmo più andarcene, ma dopo lo splendido rinfresco preparato per noi dalle bravissime ragazze di Pilou, salutiamo tutti pregustando già un po' di nostalgia.

Dimenticavo, gli Umpa Lumpa non li abbiamo visti, ma le loro canzoni erano diffuse dagli altoparlanti, e siamo certi che fossero nascosti da qualche parte!



Curiosità: uno dei primi sostenitori delle caramelle Leone, fu Cavour. Le sue preferite erano le gommose alla violetta, ribattezzate in suo onore proprio "senateurs".





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