Caricatura Marina e Davide

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Travel & Food

mercoledì 16 maggio 2012

I Balzi Rossi: una giornata da ricordare


Oggi è il compleanno di Edda, la mamma di Davide.
Qualche mese fa è partita per un viaggio, quello più lungo... Sono giorni tristi, difficili...
Decidiamo però di non farci sopraffare dalla malinconia e di dedicare la giornata a qualcosa di bello, del resto lei avrebbe voluto così.
Vagliamo le possibilità: è una splendida giornata, lei amava il mare e adorava il sole... destinazione Balzi Rossi (Ventimiglia)!!
Parcheggiata l’auto ci voltiamo subito a guardare la Francia: Mentone, Monaco, la Costa Azzurra!!
La distrazione però dura solo un momento, e siamo già in cammino verso la costa.
Balzi Rossi deriva dal dialetto locale “baussi russi” cioè rocce rosse ed è il nome dato a un complesso che comprende una spiaggia, degli scogli appunto rossi, un museo e delle grotte.
E’ primavera e la smania del primo bagno dell’anno è troppo forte, tralasciamo cultura e archeologia e ci dirigiamo verso il mare. La sensazione più bella dopo mesi di scarpe e scarponi è quella di liberare i piedi e entrare nell’acqua fino alle caviglie, senza aspettare di mettere il costume e di stendere l’asciugamano!


Davanti a noi la spiaggia delle uova, così chiamata perché formata da sassi di varie dimensioni che assomigliano proprio a delle uova!!
Il mare oggi non è calmo ma neanche troppo arrabbiato.
Le onde si frangono sugli scogli e irradiano tutto intorno goccioline quasi invisibili di acqua, quello che serve per rinfrescarsi in una calda giornata primaverile, proprio come piace a noi, amanti del sole ma intolleranti al caldo e all’afa.
Camminare sui sassi a piedi nudi non è impresa facile, forse dovevamo aspettare di raggiungere la battigia... ma presto arriva anche l’acqua ed è come ce l’aspettavamo: gelata!!
Dopo i primi minuti passati a saltellare trattenendo il fiato, la sensazione di freddo passa, e possiamo così goderci il paesaggio: il mare è di un blu bellissimo, il cielo è sgombero da nubi e a riva l’acqua è trasparente, riusciamo anche a vedere i nostri piedi!!
Rigenerati, iniziamo la visita al museo e alle grotte.
Scopriamo che questo gruppo di caverne fu frequentato dall’uomo fin dal Paleolitico Inferiore ma furono gli uomini del Paleolitico Superiore a usare le grotte  a scopo sepolcrale, lasciando così ai posteri (cioè noi) molte testimonianze dell’epoca, anche degli scheletri!!
Le mie conoscenze di paleontologia sono veramente scarse... cerco di scavare nella memoria scolastica... ma quanti milioni di anni sono passati dal paleolitico?!? So per certo che sono tanti ma preferisco non azzardare cifre, quello che ricordo con certezza è che fu il primo periodo in cui l’uomo iniziò a costruire utensili in pietra e a coltivare i terreni.
Orgogliosissima di queste pillole di storia mi riprometto di leggere tutto l’opuscolo informativo!!
Anche per oggi abbiamo imparato qualcosa...
Certo che questi nostri antenati da noi considerati degli ominidi si erano scelti un posto meraviglioso per vivere!!
Raggiungiamo di nuovo la spiaggia e notiamo un cartello al suo ingresso.
Durante la stagione estiva viene attrezzata con lettini, ombrelloni e anche un ristorante, l’accesso è a pagamento ed è riservato agli ospiti.
Per noi, amanti delle spiagge libere, senza strutture e comodità e convinti che il mare sia un diritto di tutti, è un vero peccato.
Seduti sugli scogli, il sole ci scalda e sembra scrollarci di dosso tutte le tensioni e le difficoltà di questi mesi, i gabbiani seguono affamati il gozzo di un pescatore e all’orizzonte una barca sta veleggiando verso chissà quale mare... un po’ troppo poetico forse, ma tutto sembra perfetto.
Sentiamo che Edda è con noi, e che è felice... forse è un modo per esorcizzare la consapevolezza di non poter più condividere con lei cose, luoghi e momenti... ci piace immaginare che ci possa seguire nei nostri viaggi, quelli per il mondo ma soprattutto quelli di fantasia... che possa essere vicino ai nostri sogni e alle nostre speranze, che possa esserci di conforto nei momenti più bui e soprattutto che sia al nostro fianco per godersi questi momenti di serenità e pace.
La immaginiamo per mare, senza una rotta precisa, alla ricerca di posti a noi ancora sconosciuti, pensando, un giorno, di poterla incontrare in un’isola, in un tramonto o nella scia di una barca a vela...


Da non perdere: la visita alle grotte

Cosa mangiare: una focaccia ligure sugli scogli

La colonna sonora: “Wish you were here” (Pink Floyd)

Il libro da portare: “Un vagabondo dei mari del sud” ( di Bernard Moitessier)

Curiosità: Scopriamo che dai Balzi Rossi passa la  Via Iulia Augusta, collegamento verso le province della Francia progettato dall’imperatore Augusto. Questa via partiva dall’Emilia e arrivava fino alla Costa Azzurra, proseguendo probabilmente fino al Arles. Lungo il percorso è ancora oggi possibile trovare resti dell’antico tracciato. Un ottimo suggerimento per il prossimo viaggio….



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