Caricatura Marina e Davide

Caricatura Marina e Davide
Travel & Food

mercoledì 16 maggio 2012

Zacinto: mare, cielo e terra


Quando a scuola ho letto per la prima volta la poesia di Foscolo sono rimasta colpita dall’amore incondizionato del poeta per la sua terra natia, un sentimento così viscerale e profondo da sembrare irreale.
Del resto era un poeta, forse esagerava…
Da allora però quei versi sono rimasti nella mia memoria e la curiosità di scoprire quest’isola tanto decantata è cresciuta sempre di più. Così, vent’anni dopo la lettura di quel sonetto, finalmente si parte per Zacinto!!
La primavera è il periodo migliore per visitare la Grecia, non fa troppo caldo, niente “orde” di turisti e i prezzi sono più invitanti. Purtroppo, almeno per ora, a maggio non ci sono voli diretti per Zacinto. E' necessario quindi fare scalo ad Atene ma può diventare il pretesto per visitare anche la capitale greca.
L’isola ci accoglie nel suo piccolo ma funzionale aeroporto e siamo subito pronti per andare alla sua scoperta.
A prima vista non sembra di essere in Grecia, o perlomeno in quella parte di Grecia che abbiamo già visitato (Mikonos). Niente case bianche e blu ma tantissima vegetazione, il verde è il colore predominante. La nostra esplorazione inizia al sud: alla ricerca delle tartarughe!!
Percorrendo le tortuose strade che ci portano nella parte meridionale dell’isola, arriviamo nella penisola di Vassilikos, un’ incantevole zona verde con piccoli paesini affacciati sul mare. Proseguiamo verso quello che viene chiamato Golfo delle Tartarughe, un parco marino situato lungo la costa sud, compreso tra Capo Marathia e la spiaggia di Gerakas.
Il parco è stato fondato nel 1999 e il suo scopo principale è quello di preservare la fauna dell’isola, in particolar modo le tartarughe di mare Caretta Caretta.
E’ un’organizzazione no profit ed è fondamentale il rispetto di tutte le regole del parco da parte di noi turisti!!
Anche in questa zona l’entroterra è tipicamente mediterraneo mentre sulla costa si susseguono spiagge dalle mille forme e colori.
Visitiamo il golfo partendo da Capo Marathia, uno splendido promontorio dal quale è possibile raggiungere spiaggette formate da sassi levigati. Dopo aver intravisto il mare soltanto dalla strada, finalmente possiamo assaporarlo da vicino. E lui non ci delude…! Non riusciamo a contare le infinite tonalità di blu, azzurro e verde... l’acqua è fredda, ma trasparente e cristallina, troppo invitante per rinunciare a un bagno rigenerante!
Riprendiamo il nostro percorso, è un susseguirsi di spiagge e paesi, alcuni decisamente commerciali come Laganas e Porto Koukla, altri invece veri angoli di paradiso, come la spiaggia di Kaminia, una piccola striscia di sassi bianchissimi dove mare cielo e terra sono gli unici tuoi compagni, dove il silenzio è interrotto ritmicamente solo dalla risacca delle onde che lambiscano la spiaggia, portandosi via a ogni passaggio qualche sassolino.
Mi ritrovo a pensare che forse Foscolo veniva su questa spiaggia a cercare l’ispirazione…. ci provo anch'io ma purtroppo la mia mente non partorisce niente di poetico... mi lascio allora scaldare dal sole e riempio lo spirito di tutta questa pace…
L’ultimo tratto di costa ci regala ancora splendidi paesaggi: prima Dafni, una spiaggia protetta di fronte alla quale c’è il verdissimo isolotto di Pelouzo e infine Gerakas, una lunghissima baia di sabbia che termina con un frastagliato promontorio che si getta in mare!!
Osservandola dall’alto, anche qui rimaniamo incantati dai colori: l’azzurro del mare questa volta contrasta con il rosso della terra e il grigio delle rocce.
Scendiamo in spiaggia e camminando sulla riva ci accorgiamo che quella che pensavamo essere roccia, in realtà è argilla!! Tutto il promontorio è fatto di questo materiale! A questo proposito teniamo a ricordarvi che le disposizioni dell'Ente del parco naturale non permettono ai visitatori di avvicinarsi, probabilmente perché in passato troppi turisti hanno abusato di questa scogliera scavando pezzi di argilla fino a deturparne la natura stessa. Guardare ma non toccare quindi!
Purtroppo non abbiamo avvistato neanche una tartaruga (probabilmente il periodo non è il migliore) per quella dovrò aspettare il viaggio a Berenice.



 
La costa orientale: la macchia mediterranea!
La parte orientale dell’isola è la più turistica e la più frequentata, moltissime strutture e servizi rendono ai nostri occhi meno interessanti le varie località che si rincorrono sulla costa. Percorriamo la strada che, partendo da Zante, costeggia tutta l’isola fino all’estremità settentrionale che termina con il faro di Kap Skinari.
Anche questa volta l’isola non ci delude, la strada che percorriamo si allontana dalla costa per attraversare l’entroterra, i vigneti e i frutteti ci accompagnano per tutto il tragitto, gli ulivi secolari sembrano segnare il percorso, il profumo del mediterraneo ci riempie i polmoni.
La strada torna sulla costa e dall’alto intravediamo una splendida baia: Makris Gialos! La raggiungiamo e da vicino è ancora più bella, l’acqua è trasparente e la costa intorno alla spiaggia è ricca di grotte. Decidiamo di indossare la muta e di esplorare con la dovuta tranquillità questo tratto di mare.
Sott’acqua i rumori sono lontani e tutto è ovattato, sembra di essere lontanissimi dalla costa, e invece la strada è proprio alle nostre spalle, l’atmosfera che si è creata è magica.
Le grotte offrono uno spettacolo naturalistico incredibile, i depositi di calcare e di altri minerali creano delle sfumature che vanno dal verde smeraldo al blu cobalto, i pesci nuotano indisturbati e le stelle marine sparse sulle rocce sembrano dipinte da un’artista.
A malincuore riponiamo l’attrezzatura e ci dirigiamo a Kap Skinari, dove ci accoglie un caratteristico faro in pietra, che purtroppo è chiuso al pubblico perché ancora funzionante.
La storia dei fari mi ha sempre affascinato... indispensabile riferimento per i naviganti, sempre posizionati in zone strategiche e panoramiche, già dall’antichità, quando venivano accesi dei falò nei punti più in vista, al mito del Colosso di Rodi e del faro di Alessandria, alla nostrana Torre di Genova fino allo scozzese faro di Skerryvore, da alcuni definito il più bello del mondo.
Io, da sognatrice patologica, sto già programmando il prossimo viaggio alla ricerca di qualche mitico faro…
Davide, il mio fido compagno, invece di fantasticare su mete lontane ha già in mente la prossima tappa sull’isola!

Il faro di Keri: i Mizitres!
Arrivati a Kap Keri scorgiamo subito il piccolo faro ma veniamo letteralmente rapiti dalla vista davvero unica che c’è dal parcheggio sterrato che si affaccia a strapiombo sul mare... restiamo senza parole...
Nonostante le nuvole lo spettacolo è incredibile: le alte scogliere bianche, sovrastate da fitte pinete, si gettano nel mare dalle mille tonalità, quando il sole fa capolino i colori diventano ancora più splendenti e il paesaggio diventa surreale, sembra di essere in una cartolina!
Prendiamo davanti a noi un sentiero che si perde nella bassa vegetazione e nel breve percorso che ci porta alla sommità del promontorio, ci accompagnano gruppi di capre per niente infastidite dalla nostra presenza.
Da questo piccolo terrazzino naturale possiamo ammirare tutta la scogliera: due coni di roccia si alzano da un mare di un blu intenso, sono i Mizitres!
Gli occhi e lo spirito sono appagati come non mai, ci godiamo il tramonto e vediamo il sole spegnersi nel mare, la natura offre spettacoli che l’uomo non riuscirà mai a eguagliare!

La costa occidentale: il Navagio!

 
La parte occidentale di Zacinto sembra appartenere a un’altra isola.
Le verdi pianure orientali lasciano il posto a zone montuose e rocciose, le strade si inerpicano in cima alle colline per poi ridiscendere fino a baie quasi deserte. L’impressione è di un’isola molto più “selvaggia” e autentica.
Arriviamo a Porto Vromi, un fiordo meraviglioso che dall’alto si mostra in tutto il suo splendore. Da qui prendiamo un piccolo battello che ci porterà alla spiaggia del Navagio.
La navigazione lungo la costa è piacevole, le alte scogliere sono disseminate di grotte che regalano sfumature indescrivibili al mare e da piccole spiaggette bianchissime. Dietro l’ennesimo promontorio ci appare finalmente la spiaggia del Navagio!
Le altissime pareti verticali fanno da cornice naturale alla spiaggia di piccoli sassi e il mare si colora di un azzurro elettrico a causa delle grotte sulfuree, tutto sembra creato ad arte...
Il relitto di una nave tutta arrugginita rovina un po’ l’atmosfera da sogno, io immagino al suo posto un vecchio galeone, magari appartenuto a qualche famoso pirata!
Per godere appieno di questo posto decidiamo di osservarlo anche dall’alto. Tra i paesi di Volimes e Anafronita una strada conduce a un balcone sospeso proprio sopra la spiaggia. Se avete la fortuna, come è successo a noi, che non ci siano imbarcazioni, scatterete una foto ricordo epica!
La vacanza purtroppo è finita, ma adesso finalmente capisco perché Foscolo avrebbe voluto morire qui...

Da non perdere: la vista dal promontorio del faro di Keri (vedi foto)

Cosa mangiare: olive kalamata

La colonna sonora: Mediterraneo (Colonna sonora del film Mediterraneo)

Curiosità: La rosa dei venti è la rappresentazione dei punti cardinali e appunto dei venti. Sono molte le ipotesi sulla sua provenienza: il Mediterraneo, il Mar Ionio oppure l’isola di Malta, ma c’è una teoria che sostiene che l’origine della rosa dei venti provenga proprio dall’isola di Zacinto, a noi ovviamente piace pensare così!


Omaggio a Foscolo

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

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